Azionariato positivo nel 2018? Il Re dei Bond dice no
Il 2017 è stato certamente archiviato come un anno positivo per il mercato azionario trainato soprattutto dai buoni risultati ottenuti in sede di bilancio per moltissime società quotate. In molti si aspettano una riconferma anche per il 2018 quando lo stato di salute delle società quotate sarà tanto fondamentale quanto lo sarà l’andamento dell’inflazione soprattutto a cause della sostanziale diminuzione o arresto di manovre correttive da parte delle principali Banche Centrali (ne avevamo parlato qui).
Sul possibile calo del mercato azionario si è espresso Jeffrey Gundlach, Re del mercato obbligazionario, sottolineando come i rendimenti dei treasury decennali americani abbia superato il 2.63% ritenuta da lui la soglia critica per innescare la rotazione dei portafogli degli investitori passando così da un orientamento azionario ad un obbligazionario in considerazione soprattutto del rischio degli assets.
Una possibile testimonianza di ciò può essere letta nel pesante calo di Bitcoin (e più in generale delle criptovalute) che evidenzia come gli investitori stiano intraprendendo strade meno speculativi diminuendo così la propria propensione al rischio.
La maggior parte degli analisti, a differenza di Gundlach, sostengono che il 2018 sarà un anno ugualmente positivo per l’azionariato, chi avrà ragione?