L’ANALISI DELLA SETTIMANA: CERTIFICATO SU INTESA A CEDOLA MENSILE

Vediamo oggi a titolo di esempio il funzionamento di un certificato di investimento a capitale condizionatamente protetto, emesso da Unicredit e con sottostante Intesa Sanpaolo.

  • UNICREDIT CASH COLLECT INTESA SP 0,928
  • ISIN: DE000HV48ZL9
  • CERTIFICATO CAPITALE CONDIZIONATAMENTE PROTETTO
  • Tipologia Barriera: discreta (rilevazione a scadenza)
  • Autocallable: non previsto
  • Costo Acquisto: a seconda del Broker
  • Prezzo attuale Borsa Italiana: 91.20
  • Scadenza: 15.05.2023
  • Utilizzo proventi: distribuzione trimestrale
  • Importo cedolare: 0.55%
  • SCHEDA INFORMATIVA

Il certificato offre un’esposizione come sottostante ad Intesa Sanpaolo con i seguenti parametri:

  1. Strike Price: 2.32
  2. Livello di Barriera: 0,93
  3. Trigger Cedola: non previsto
  4. Trigger autocallable: non previsto
  5. Rischio Emittente: Unicredit AG
  6. Rischio liquidità: Sedex e book di Borsa
  7. Livello attuale azione Intesa: 1,5806

In questo caso perciò il funzionamento è il seguente: se acquisto il certificato a 91.20, ricevo da qui a scadenza (a meno che non lo rivenda sul mercato) una cedola dello 0.55% trimestrale, e se a giugno 2023 Intesa Sanpaolo vale almeno 0.93 Euro (livello Barriera) il certificato rimborsa un valore di 100, altrimenti rimborserà il valore relativo al prezzo di quel momento (inferiore quindi al 40% del nominale di 100, pertanto c’è il rischio di subire una perdita del proprio capitale).

Come possiamo vedere dall’analisi di scenario riportata sotto (Fonte: Cedlab)

Analisi di scenario e pagamenti Certificato UCG

PRO: Quindi come si può vedere dall’immagine sopra, dato il prezzo attuale ed i valori del sottostante (Intesa) in questo caso abbiamo un margine di discesa del titolo di un ulteriore 30% per vederci comunque rimborsato il valore di 100 a scadenza (oltre al discorso del flusso cedolare). La barriera al 40% dello strike e discreta (quindi valida solo a scadenza) è ampia rispetto a prodotti simili.

CONTRO: trattandosi di certificati, vanno maneggiati con cura, tra cui il rischio fallimento emittente (Unicredit), piuttosto che il rischio liquidità (anche se quotato sul Sedex di Borsa italiana, pertanto con obbligo di fare comunque prezzo da parte di Unicredit, una discesa improvvisa dei mercati in stile marzo 2020 potrebbe causare forte volatilità sul certificato, per questo raccomandiamo sempre un’accurata ponderazione dei titoli nel portafoglio complessivo), inoltre non è presente l’opzione di autocallable (che potrebbe aiutare a gestire il certificato più dinamicamente e magari vederlo chiuso anticipatamente). Inoltre il flusso cedolare è piuttosto esiguo (2.20% annuo) se paragonato con altri prodotti, dato il rischio più basso di altri prodotti.

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Questo articolo è redatto a solo scopo informativo e non può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio nè consiglio di investimento.