Patrimoniale: funzionamento e contromisure

Questo articolo è stato scritto dai membri del nostro team Dino Bruno e Lorenzo Alluzzi La crisi sanitaria ed economica indotta dal Coronavirus è devastante ed avrà conseguenze che, purtroppo, dureranno a lungo. E come accade spesso in conseguenza di un periodo di crisi, si torna a parlare della tanto temuta patrimoniale. L’applicazione di un’imposta patrimoniale sarebbe oggi dettata dalla necessità dello Stato italiano di rastrellare denaro in tempi brevi per far fronte all’emergenza.  

La “patrimoniale”, come dice il termine stesso, è un’imposta che colpisce il patrimonio, indipendentemente dal reddito, e in realtà in Italia esiste già.

  Ad esempio, si pensi al bollo sul dossier titoli in portafoglio. In quest’ultimo caso si tratta di una patrimoniale proporzionale, in quanto è calcolata in percentuale fissa (0,20%) sul valore assunto dal portafoglio di strumenti finanziari al 31 dicembre di ogni anno. La patrimoniale può essere anche ad importo fisso, come accade con il bollo sul conto corrente, (€ 34,20 fissi su una giacenza media annua superiore ai € 5.000,00). La peggior patrimoniale rimasta nell’attuale memoria collettiva è certamente il prelievo forzoso del 1992 attuato dal Governo Giuliano Amato, con il quale si prelevò dai conti correnti bancari degli italiani lo 0,6 per mille del saldo. L’Italia ha oggi all’attivo quasi 10.000 miliardi di euro di ricchezza accumulata, perlopiù sotto forma di fabbricati, terreni, investimenti finanziari, risparmi liquidi e altri beni diversi dal denaro. Nel complesso, questi risparmi valgono circa 5,5 volte il PIL, e solo all’interni dei conti correnti degli italiani giacciono circa 1.400 miliardi di euro. Anche se la patrimoniale dovrebbe rappresentare l’ultima istanza di un Paese prima del dissesto finanziario (vedi quelli di Grecia o Argentina di qualche anno fa), è innegabile che l’impatto di una simile manovra in Italia produrrebbe un risultato di entità non indifferente per i fabbisogni emergenziali delle nostre casse pubbliche. Come difendersi quindi da un’eventuale nuova imposta dello Stato? Addentrarsi in questo discorso è molto complesso non conoscendo che strumento vorrà utilizzare il Governo applicando un eventuale patrimoniale. L’investimento ad oggi più sicuro sotto questo aspetto potrebbe essere la polizza assicurativa di Ramo 1 che, oltre a garantirti il capitale e un rendimento minimo annuale, rappresenta un capitale separato dal tuo deposito titoli quindi difficilmente rintracciabile da una patrimoniale. Il Governo potrebbe, infatti, decidere di applicare un’imposta proporzionale ai tuoi depositi in Banca (conto corrente, conto deposito, deposito titoli) ma difficilmente includerebbe in questo ammontare anche gli investimenti assicurativi che, ad oggi, sono gli unici ad esempio su cui non è applicata l’imposta di bollo del 2 per mille. Un altro strumento utile per evitare la patrimoniale potrebbe essere il fondo pensione: se lo Stato decidesse di tassare il tuo conto corrente potresti spostare un po’ di liquidità sul fondo pensione che, proprio grazie alla sua natura previdenziale, difficilmente sarà incluso in una patrimoniale. Attenzione però, se decidi di intraprendere questa strada, ricorda che smobilizzare il tuo fondo pensione per ripristinare la liquidità non è semplice e neppure conveniente vista la tassazione applicata sulle somme svincolate. La terza soluzione che ti diamo, ammettendo che il Governo applichi la patrimoniale solo sulla liquidità in conto corrente e non sugli investimenti, è quella di spostare parte della liquidità che non utilizzi su fondi comuni, etf o obbligazioni di brevissimo termine (entro i 12 mesi), perciò strumenti che temporaneamente consentono di “parcheggiare” la liquidità e successivamente di smobilizzare le somme in pochissimi giorni solitamente senza spese (attenzione a scegliere fondi comuni senza commissioni di entrata/uscita).

Questo non sarebbe valido investendo in azioni, poichè dovremmo trovare un sostituto alla liquidità di conto corrente ed altri strumenti diversi da quelli citati sopra risulterebbero più rischiosi (ad esempio le azioni)

In questo caso la scelta sarebbe conveniente qualora l’aliquota della patrimoniale fosse superiore al costo di acquisto dell’investimento (ad esempio compro un etf monetario che mi costa lo 0.25% e la patrimoniale è dell’1%). Detto ciò, questa patrimoniale verrà attuata o no? In un primo momento, il Premier Giuseppe Conte si era detto contrario. Poi, però, sono arrivate le sue parole pronunciate durante la conferenza stampa di sabato 16 Maggio: “In Italia c’è un grande risparmio privato“. Anche se nelle ultime ore il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, ha garantito che “la patrimoniale non è nel programma del governo e non verrà mai realizzata”, certo è che l’idea non è del tutto accantonata.