PERCHE’ IL GOVERNO MONTI NON AVEVA SCELTA!


- far quadrare i conti pubblici
- ridurre lo spread recuperando credibilità sui mercati (dove sempre meno persone erano disposte a prestarci denaro, se non a tassi di usura)
- le banche italiane, piene zeppe di BTP nei propri bilanci, vedono causarsi con la salita dello spread delle perdite forti (se sale l’interesse, per la relazione inversa il prezzo scende). Perdite nel valore degli attivi significa anche riduzione della capitalizzazione. Qui passiamo all’economia reale, perchè meno capitale per una banca significa che, se il rapporto tra prestiti e capitale deve essere di 10 (stabilito da normative europee) ad esempio, meno capitale significa meno prestiti a famiglie ed imprese. CONSEGUENZA: I PRESTITI CALANO E L’ECONOMIA RALLENTA (PER NON DIRE SI FERMA)
- se il debito pubblico italiano è molto alto, e su questo paghiamo interessi sempre crescenti, i mercati ci percepiscono molto rischiosi (fino a quando saremo in grado di ripagare i nostri impegni?) e quindi sempre meno investitori (privati ma anche fondi pensione, altre banche eccetera) comprano il nostro debito, e quindi il rischio era di finire come la Grecia: perdere la fiducia (e quindi l’accesso) ai mercati finanziari e finire sotto l’ombrello della Troika che ci presta soldi (a condizioni dubbie) perchè nessun altro lo fa. Questo però significa anche un’altra cosa: tagliare la spesa pubblica (leggasi “servizi ai cittadini”, in Italia vale il 45% del PIL) per far quadrare i conti. Le famiglie e le imprese poi, vista la “crisi” hanno paura, quindi spendono meno, consumano meno ed investono meno (e cala il PIL).
Non siete ancora convinti? Proseguiamo… Approvata la Manovra (tra parentesi dalla maggior parte dei partiti dell’epoca) che parte ufficialmente nel 2012, vediamo la dinamica del PIL trimestrale restare in territorio negativo (non credo che già il PIL del 1 trimestre 2012 sia causa di Monti, ma anche assumendo ciò di fatto non cala ulteriormente rispetto a fine 2011) ed anzi inizia a riprendersi nei trimestri successivi (vedi immagine sopra). In tutto questo, arriva (finalmente direi) la manna dal cielo di quel Santo di Mario Draghi che, dopo essere diventato Presidente della BCE nel 2011, impiega 9 mesi per far digerire a tedeschi e francesi che effettivamente serve fermare l’emorragia del debito (non solo per noi ma anche per altri paesi) e pronuncia (luglio 2012) la famosa frase del “Whatever it takes” (e credetemi, sarà sufficiente) che consente un ritorno alla “quasi normalità” del nostro spread (300 punti a dicembre 2012 dai 500 di un anno prima). Ma anche qui voglio porvi una domanda: se l’Italia non avesse messo in regola (o quantomeno intrapreso un percorso per farlo) i conti pubblici, la BCE avrebbe potuto convincere gli altri Paesi della necessità di intervenire sul debito italiano? datevi una risposta… Concludo (se ancora non siete convinti) con un’ultima annotazione di tipo economico… Il debito cresce essenzialmente perchè ogni anno un determinato Paese spende più di quanto incassa (si chiama “deficit”). Perciò se hai un debito di 100, e nel corso dell’anno spendi 10 ed incassi 8, avrai 2 di debito aggiuntivo (semplifico per far comprendere il concetto). Ora, se guardate l’immagine sotto, noterete che già nel 2012 passiamo da -3.7% a -2.9% (considerati gli interessi pagati sul nostro debito, che incidono pesantemente sui conti pubblici, ma ormai lo sapete).ATTENZIONE: NOTATE COME LE ULTIME MANOVRE SIANO STATE IN GRAN PARTE FINANZIATE IN DEFICIT (CIOE’ USANDO SOLDI CHE NON ABBIAMO, CREANDO ALTRO DEBITO). MONTI NEL 2011 (PER LA SITUAZIONE VISTA SOPRA) NON PUO’ FARLO. QUINDI MONTI HA DOVUTO DI FATTO TIRARE FUORI 30 MILIARDI SOLO CON TAGLI E RIDUZIONI VARIE, PERCHE’ PRENDERE SOLDI DI ALTRI NON ERA POSSIBILE
